L’evento dal titolo “Minori Vittime di Violenza Assistita – Rete Territoriale e Multidisciplinarietà” che si terrà il giorno 22 maggio p.v. presso il Centro Congressi Domus Pacis di Assisi, si pone l’obbiettivo di presentare e condividere con tutti gli addetti ai lavori e non il Protocollo d’Intesa per la Realizzazione della Rete Territoriale di Contrasto alla Violenza Assistita.
Il protocollo nasce all’interno dell’Intervento “Tutela dei Minori” ricompreso nell’Asse II – POR FSE UMBRIA 2014-2020 (“Inclusione Sociale e Lotta alla Povertà”) in merito all’intervento specifico “Minori Vittime di Violenza Assistita”.
La Zona Sociale n.3, in collaborazione con l’Asad Società Cooperativa Sociale gestore del progetto, dopo una lunga attività sul territorio (che ha visto coinvolti diversi soggetti sia istituzionali che non) di formazione, sensibilizzazione e confronto sul tema della violenza di genere e in particolare sulla violenza assistita, è arrivata alla stesura condivisa del Protocollo sopra citato.
In linea con quanto indicato dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, c.d. Convenzione di Istanbul, (sottoscritta dall’Italia il 27 settembre 2012 e ratificata dal Parlamento con la legge n. 77/2013, entrata in vigore il 1 agosto 2014, afferma che «i bambini sono vittime di violenza domestica anche in quanto testimoni di violenze all’interno della famiglia» Preambolo) il protocollo prevede la realizzazione da parte dei soggetti firmatari di interventi idonei a garantire i requisiti minimi degli interventi prioritariamente nella fase della prevenzione.
Il lavoro nasce dalla necessità di strutturare azioni coordinate su questo tema sia per affermare una cultura della prevenzione, sia per valorizzare e mettere a sistema le esperienze positive che sono presenti a livello locale e che costituiscono un prezioso esempio di buone prassi.
Ciò consente di approcciare il fenomeno in modo globale e di garantire una maggiore efficacia dell’azione preventiva, di realizzare e attivare una rete di soggetti che intervengono a vario titolo nell’ambito della violenza assistita sui minori; permette, inoltre, di attivare azioni formative mirate e rivolte agli operatori presenti nei principali luoghi educativi basati su un’ottica di genere ed una metodologia condivisa, integrata e multidisciplinare assicurando un’ampia partecipazione di tutti gli operatori.