La Uil Pensionati di Gubbio affronta il tema della disabilità

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Un’occasione per riflettere sui temi della disabilità e invalidità attraverso le esperienze di chi si confronta quotidianamente con essi con l’obiettivo di riunire allo stesso tavolo politica, associazioni di volontariato, istituzioni, Usl, Inps e cittadini direttamente interessati da questi problemi. Questo l’obiettivo dell’iniziativa ‘Disabilinvalidità, tra esclusione e diritti’, organizzata dalla Uil pensionati di Gubbio venerdì 15 gennaio nella città dei ceri. Presenti Filippo Mario Stirati, sindaco di Gubbio, Emanuele Ronzoni, segretario nazionale organizzativo della Uil pensionati, Luca Barberini, assessore regionale alla coesione sociale e welfare dell’Umbria, la dottoressa Elisa Leonardi, operatrice del patronato Ital di Gubbio, Micaela Sernani, insegnante di sostegno alla scuola primaria, Annarita Comodi, direttore del distretto Alto Chiaschio dell’Usl Umbria 1, Liana Cicchi presidente della cooperativa Asad, don Angelo Fanucci, presidente della comunità Capodarco dell’Umbria e Antonio Scarponi dell’ufficio h Uilp Umbria. All’incontro anche Claudio Bendini, segretario confederale di Uil Umbria.

“La nostra popolazione – ha dichiarato Ronzoni – è fatta sempre più da persone anziane perché c’è stato un innalzamento dell’aspettativa di vita. Si vive di più e tutti, chi più chi meno, possono arrivare a sperimentare una condizione di disabilità. Oltre il 30 per cento della popolazione italiana vive questo fenomeno sulla propria pelle ma per risolverlo c’è bisogno di politiche più inclusive. Basterebbe rendere operativa la legge numero 68 del 1999 sull’inserimento lavorativo delle persone disabili per dare dignità a questi soggetti. Un altro problema è il taglio, da parte di molte amministrazioni comunali, di fondi alle cooperative sociali che provvedono all’assistenza domiciliare. Non si può lasciare il peso dell’assistenza soltanto sulle famiglie, a meno che non si faccia una legge che riconosca il lavoro familiare di assistenza alle persone disabili come un lavoro a tutti gli effetti”. “Ho riscontrato da circa due anni a questa parte – ha dichiarato Leonardi – un notevole aumento delle persone che si vogliono vedere riconosciuto il proprio stato di invalido civile o handicap e si rivolgono a noi per capire quali sono i loro diritti e le procedure da seguire”.

“La democrazia – ha dichiarato Barberini – si misura anche dalla capacità di essere vicini ai più deboli. Abbiamo dato avvio alla fase partecipativa del piano sociale regionale. Un piano che fa una ricognizione seria delle difficoltà ma anche degli strumenti che potremo mettere a disposizione. C’è un capitolo particolare che pone attenzione alla disabilità e alle situazioni di disagio sociale. Chiusa questa parentesi inizieremo subito con il piano sanitario per la ricostruzione della rete ospedaliera ma soprattutto dovremo mettere in campo la sfida per l’assistenza sanitaria territoriale che può dare risposte a tanti problemi”. “Collaborare tra enti pubblici, imprese, associazioni, familiari e terzo settore – ha affermato Cicchi – può essere la significa provare a risolvere i problemi. La nostra mission è lavorare nella comunità per dare risposte alle persone che vivono la disabilità cercando anche di operare per la loro inclusione sociale. È quello che quotidianamente facciamo e se lo facciamo insieme è sicuramente possibile ottenere risultati”.