ASAD e alcune aziende del territorio della Zona Sociale 7 dell’Umbria insieme per favorire l’inclusione sociale, l’autonomia delle persone con disabilità o fragilità e la costruzione di alleanze concrete tra il mondo del sociale e quello dell’impresa.
Ne è un esempio il progetto “Fiori che Parlano”, raccontato da Francesco Pierotti e dal gruppo di educatori che da anni progettano percorsi di inclusione e crescita, basati sull’esperienza diretta, il confronto con il territorio e la costruzione di reti solidali.
L’esperienza, realizzata in collaborazione con il Garden di Gubbio, ha accolto un gruppo di partecipanti in un contesto professionale, stimolante e accogliente. Il laboratorio, articolato in quattro incontri settimanali da tre ore, ha permesso ai partecipanti di conoscere il linguaggio dei fiori, realizzare composizioni floreali, centrotavola e decorazioni per la casa, sviluppando al tempo stesso manualità, senso estetico, capacità organizzative e relazionali.
Un contributo decisivo è arrivato da Francesco Pascolini, titolare del Garden, professionista del settore florovivaistico e figura attiva in numerosi contesti associativi di Gubbio. Insieme alla sua équipe di lavoro, ha aperto le porte della sua azienda, accogliendo i partecipanti con attenzione, cura e spirito collaborativo.
Pascolini ha guidato il laboratorio con passione e competenza, trasformando il Garden in uno spazio autentico di inclusione e crescita, dove il lavoro si intreccia con relazioni vere e possibilità concrete. Il suo impegno dimostra come le aziende del territorio, quando si mettono in gioco, possano diventare protagoniste attive di un cambiamento sociale condiviso.
Questa esperienza è frutto di una modalità di progettazione sociale che unisce opportunità offerte dal territorio e bisogni espressi dai beneficiari, e che mira a generare ricadute positive non solo sui partecipanti, ma anche sulle famiglie e sulla rete sociale. Offrire strumenti concreti per la vita quotidiana, rafforzare legami, creare senso di appartenenza: in questo sta il vero empowerment.
ASAD intende così generare un fenomeno sociale visibile, che stimoli nuove collaborazioni e coinvolga aziende, cittadini e professionisti pronti a mettersi in gioco per costruire insieme una comunità più aperta, solidale e attiva.